Pearl Jam

Visto 1961 volte
Autore: Renzo Bullo


Pearl Jam

Pearl Jam

I Pearl Jam, assieme ai Nirvana, possono essere considerati l'emblema mondiale del fenomeno grunge made in Seattle.

I Pearl Jam nascono ufficialmente in un sobborgo di Seattle a metà degli anni '80 agli albori del fenomeno Grunge. La scelta di creare una band fu opera di Stone Gossard (chitarrista del gruppo) e di Jeff Ament (bassista) che, dopo aver suonato in gruppi minori, decisero di fondare i Green River con Steve Turner e Mark Arm alla voce. Il gruppo, nonostante alcuni EP di discreto successo, ha però poca vita:

Arm sceglie di non continuare con la band così come Turner mentre la tenacità dei fondatori Gossard e Ament viene premiata quando vengono integrati in una dark band, i Mother Love Bone alla cui voce c'è l' appariscente e carismatico Andy Wood. Arrivano i primi successi e la prima notorietà: viene firmato un contratto con una Major Americana e fissati alcuni Live. Ma proprio sul più bello, Andy viene trovato morto a causa di un'overdose e fa precipitare le aspirazioni di Ament e Gossard in un baratro senza luce. Viene annullato tutto e, seppellita la band assieme al suo eclettico cantante, continuano da soli a scrivere pezzi propri che trovano i favori di un giovane e talentuoso batterista di Seattle, Dave Krusen.

La nuova band sembra funzionare, il trio integra anche un nuovo chitarrista, Mike McCready ma manca colui che trasforma in frasi melodiche le loro musiche: insomma un cantante appropriato per la nuove sonorità del fenomeno grunge. Dopo una serie di provini, viene segnalato ad Ament un giovane musicista di San Diego con la passione del surf e del canto che si guadagna da vivere facendo il benzinaio. Ottenuta un' audizione, Gossard e Ament restano esterrefatti dal modo in cui il giovane interpreta un loro pezzo e dopo il "Grazie, ti faremo sapere'!" di routine decidono che lui, il giovane Eddie Vedder, sarà la voce del gruppo. Il sound sembra buono, la ritmica dei pezzi migliora di prova in prova e l'intesa non tarda ad arrivare. Nascono così i Pearl Jam, letteralmente "marmellata di Pearl" quasi ad omaggiare le marmellate allucinogene fatte dalla signora Pearl, nonna di Eddie. Con questa formazione e con il bizzarro nome arriva il primo lavoro in studio, TEN, che esce in contemporanea con l' uscita di The Temple of the Dog, album realizzato insieme a Matt Sorum e Chris Cornell dei Soundgarden in omaggio del compianto Wood. Ten, preceduto da singoli come Alive, Even Flow e soprattutto Jeremy (il cui testo vincerà 4 MTV Awards), vende 13 milioni di copie proprio nel bel mezzo dell' ascesa del fenomeno grunge e diventa assieme a Nevermind dei Nirvana l'emblema, la soundtrack della generazione musicale del momento. Il tour che segue presenta la nuova realtà rock: con Dave Abruzzese al posto di Krusen sono programmati concerti in svariate città americane ed europee e la partecipazione ad eventi come il Lollapalooza II ed il più noto MTV Umplugged.

Il veloce successo raggiunto fa germogliare però alcuni problemi di carattere interno: Vedder non ama che le sue esperienze personali ed i profondi significati immortalati nelle canzoni che scrive vengano svendute allo show business e rese di pubblico dominio sotto forma di videoclip ed per tale ragione rifiuta di girare altri video per di Ten e litiga fortemente con i discografici.

Ma in opposizione ai dissapori con i produttori arrivano le approvazioni dei colleghi: Vedder si esibisce con i Doors al Hall of Fame ed invitato a cantare al concerto tributo per i trent'anni di carriera di Bob Dylan. Nel frattempo la band riunita si esibisce sempre più spesso in Europa e stringe collaborazioni con artisti come gli U2 (a Bologna nel 93 i Pearl Jam hanno aperto lo ZooTv tour di Bono e Co. Come gruppo spporter ' ndr) e Neil Young, con cui collaborano a Mirror Ball, album che è il risultato delle combinazioni e delle sonorità del vecchio e del nuovo rock. Dal canto loro, i Jam pubblicano il nuovo VS che, anche se rigorosamente senza videoclips a supporto, ottiene l'immediato e previsto successo: 950.000 copie vendute solo nella prima settimana. Con canzoni melodiche (Daughter, Indifference tra tutte) e pezzi tirati da Hard Rock (Go, Rearviewmirror) consacrano il loro primeggiare assieme ai Nirvana nell'olimpo del Grunge.

Nei tempi morti del lungo World Tour che segue, scrivono ed incidono VITALOGY, album meno fortunato dei primi due ma da cui emerge la profonda personalità emotiva di Vedder: le canzoni parlano di morte, di meschinità del successo, di libertà di espressione e non mancano i riferimenti al ricordo del suicida Kurt Cobain, cantante dei Nirvana a lui particolarmente caro.

Nei primi mesi del 1995 inizia la prima parte del tour americano ma emergono anche alcune grane: Abruzzese abbandona dopo gli innumerevoli litigi con Vedder e viene sostituito da Jack Irons, ex Red Hot Chili Peppers; la Ticket Master, agenzia di spettacolo americana che detiene il monopolio nell' organizzazione di spettacoli live, viene accusata dalla band di attuare una politica di speculazione sui prezzi dei biglietti dei loro concerti e l'organizzazione delle date viene affidata ad un organo interno della "ditta" Pearl Jam. Il risultato di ciò non è dei più brillanti: il tour si manifesta un vero e proprio disastro organizzativo e la solidità della band è ad un passo dallo sflacello totale. Rimboccate le maniche e riorganizzati gli eventi, nelle pause della seconda parte del tour nel finire del 1995 pubblicano NO CODE, album positivista ma anticommerciale. Proprio questa anticommercialità assieme all' ormai noto rifiuto di girare videoclip e rilasciare interviste crea nel panorama musicale e soprattutto tra i fans una sorta di odio nei loro confronti ma il No Code Tour che segue smentirà tutti facendo accorrere migliaia di persone agli spettacoli dell"odiato" Vedder. Due anni dopo, trascorsi dalla band suonando in album di altri artisti, si ritrovano per la progettazione, la registrazione e l' uscita di YIELD, il quinto album in studio che viene preceduto dal molto polemizzato Given To Fly, singolo che secondo alcuni assomiglia in gran parte a Going to California dei Led Zeppelin. Nonostante le canzoni pirata presenti in rete gia due mesi prima dell' uscita, Yeald vende benissimo e si presenta più duro e con una maggiore ritmica rispetto a No Code. I testi sembrano intravedere una certa positività della band rispetto alla loro immagine degli anni precedenti e questo porterà alla fine delle "ostilità" tra Vedder e la stampa: riprenderà a concedere interviste ed apparirà anche in numerose trasmissioni musicali riprese dalla Tv. Al ritorno dal trionfale tour, collaborano alla realizzazione di LIVE ON TWO LEGS, album live registrato durante la lunga tournee e fondano le basi per la produzione di BINAURAL, album che otterrà un medio successo nonostante i Pearl Jam siano l'unico gruppo del fenomeno Seattle a rimanere ancora nella cresta dell'onda. L'uscita dei singoli Nothing As It Seem e Light Years non convincono più di tanto e nonostante il buon successo del Tour che segue, la band non è soddisfatta del proprio lavoro.

I due anni di lavorazione e di attesa per i fans, che si aspettano molto di più rispetto a quello che Binaural ha dato loro, portano alla realizzazione di RIOT ACT (2002), che con la conturbante e malinconica I Am Mine e le dirompenti Save You e Love Boat Capitain sembra il disco di riscatto di questa band, che dagli anni 90 ad oggi è il simbolo del Grunge e lo stereotipo musicale per tanti e tanti e ancora tanti gruppi rock di questi anni.

Official Web Site: http://www.pearljam.com/

Discografia:

- TEN Epic,1991
- VS Epic,1993
- VITALOGY Epic,1994
- NO CODE Epic1995
- YIELD Epic,1998
- LIVE ON TWO LEGS Epic,1999
- BINAURAL Epic,2000
- RIOT ACT Epic,2002