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Intervista a Santo Florelli

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SANTO FLORELLI UN BATTERISTA ESTREMAMENTE VERSATILE

di Diego DDG - Marzo 2013

santo florelli batterista

D

Complimenti, mi piace molto il tuo modo di interpretare la batteria e trovo coinvolgente la musica degli Aparecidos. ( detta da un rocchettaro come me! )

R

Ti ringrazio degli apprezzatissimi complimenti. Il coinvolgimento creato dal sound degli Aparecidos è principalmente dovuto alla creatività di stampo sudamericano della band, che prende vita soprattutto sul palco, dove realizziamo uno spettacolo sonoro accattivante e sicuramente originale.
Musiche e composizioni nascono velocemente, altrettanto rapidamente il mio drumming si adatta a questo tipo di sonorità acustiche e nel rispetto delle dinamiche riesco ad ottenere con naturalezza un buon risultato.
Con gli Aparecidos tendo a lavorare su pattern sud americani classici, modificati e personalizzati a seconda delle esigenze dei vari brani.

D

Sei appena ritornato in Italia, pensi che in questo paese non ci sia spazio per un musicista?

R

Sinceramente penso che oggi in Italia questo rischio sia elevato: tanti musicisti, pochi soldi, molti tagli. Ma oltre a credere in se stessi bisogna confidare nelle potenzialità di un paese che è da sempre proiettato verso l'universo artistico. Proprio per questo motivo amo l'Italia e non vorrei essere costretto ad abbandonarla a causa del suo sistema poco generoso verso chi fa musica (e non solo...). In ogni caso non ho paura di spostarmi, perchè a mio parere chi riesce a trasmettere un qualcosa con il proprio strumento, non deve avere questo tipo di timori.

D

Cosa dovremmo importare riguardo la musica, i musicisti e il pubblico?

R

In America ho trovato spesso nel pubblico la voglia di ascoltare. Probabilmente il rispetto per la musica ed il musicista ritrovano le proprie radici all'interno delle strutture scolastiche, dove la didattica musicale viene introdotta prestissimo, per tutti indistintamente ed anche negli istituti pubblici ci sono grandi spazi adibiti a questo tipo di attività (che si tratti delle scuole medie o delle superiori). I ragazzi hanno l'opportunità di imparare, ma soprattutto di farsi notare. È così che lì si scoprono i cosidetti futuri talenti. Comunque, a parte il diverso approccio, il loro contesto musicale non ha grandi differenze rispetto al nostro.

D

Un musicista dovrebbe insistere sulla musica che sente propria, anche se un genere di nicchia per pochi eletti, o adeguarsi alle leggi commerciali del mercato?

R

Chi vuole vivere di musica deve essere in grado di sapersi adattare a diverse situazioni lavorative ed anche di scendere a piccoli compromessi. Per quanto mi riguarda, sento di dover insistere nel fare principalmente la musica che mi emoziona. Proprio recentemente, ad esempio, sono entrato a far parte di un progetto con Emanuele Dabbono ("X Factor", "Zelig", etc...) che mi sta appassionando perchè molto interessante, pur appartenendo al cosidetto genere commerciale.

D

Come è nata la tua collaborazione con gli Aparecidos e che ruolo hai in questo gruppo?

R

La nostra collaborazione nacque nel Centro Storico genovese nel 2004, grazie alla proposta che mi fece Tommaso Rolando (contrabbassista e fondatore dei "Calomito") di suonare per un nuovo progetto, focalizzato sulle composizioni di due fratelli argentini (i nostri Facundo e Santiago Moreno).
E da subito tutto procedette con quell'estrema naturalezza che, dopo numerosi concerti, ci ha permesso di realizzare due dischi: "Lo que hay en el charco", uscito per la prestigiosa etichetta Fonosfere (Dodicilune) e, nell'ottobre dello scorso anno, "Palito, bombon, helado" (Altrock Records).

D

Nell'album che mi hai mandato (Palito Bombon Helado) spiccano i ritmi latini, non fanno parte del nostro dna, spiegaci un buon metodo per suonarli con naturalezza.

R

"Palito Bombon Helado" è un miscuglio di tango argentino, folk, jazz, milonga e sperimentazione, tanto inedito quanto entusiasmante. Fortunatamente ho da sempre la passione per i pattern Sud-Americani, quindi non ho avuto difficoltà a modificare e personalizzare ritmi tradizionali, adattandoli su misura per me. Aggiungendo, inoltre, alla miscela un pizzico di poliritmia e di jazz, tutto sembra funzionare alla perfezione in questa formazione.

D

Suoni con molta disinvoltura i tempi dispari, svelaci il segreto...

R

L'unico mio segreto è la continua voglia di esplorare svariati generi e stili musicali, approfondendoli al fine di comprenderli appieno. Naturalmente esistono diversi esercizi per raggiungere una buona padronanza sui tempi dispari.
Ve ne propongo uno in 11/8, per poter ottenere diversi feeling in queste situazioni: suonare contando 4+4+3 (ottavi), poi continuando a suonare contare 3+3+3+2, poi 2+4+3+2, infine continuare a contare in 11/8, ma suonando in 4/4.
Un lavoro semplice, ma utile per coltivare la propria musicalità anche sui tempi dispari.

D

Sei stato allievo di Agostino Marangolo, quali sono state le indicazioni che ancora oggi ti sono indispensabili?

R

Reputo Agostino un grande batterista ed un ottimo didatta. Sono stato suo allievo molti anni fa, purtroppo per un breve periodo perchè abitavamo a 500 km. di distanza, ma ricordo perfettamente gli argomenti trattati insieme. Grazie a lui ho capito quanto sia importante essere "solidi" e "consistenti" in determinate situazioni, per poter ottenere un certo tipo di suono. Poi abbiamo lavorato sulla musicalità, sfruttando sia semplici figure ritmiche, sia diverse applicazioni di poliritmi suddivisi su tutto il set.

D

Faccio un altro nome Franz Di Cioccio della PFM, ci racconti qualcosa della vostra collaborazione?

R

Franz è un musicista dalle qualità davvero straordinarie. Anche fuori dal palco è uno showman sempre al centro della scena (per fare un esempio, poteva capitare che in studio facesse le flessioni), perchè adora essere se stesso in entrambe le situazioni. Abbiamo collaborato ad un progetto con la rock band "Altera", dove oltre ad esserne il produttore, suonava qualche brano nei concerti. Di quel periodo, anche un video girato insieme ("Sera di Pasqua"), durante il quale ci alternavamo nel ruolo di batterista.

D

Che strumenti usi: drumset; pelli; piatti?

R

Uso batterie "Sonor" e "RotodruM" (sono anche endorser "RotodruM"); rullanti GM.; piatti "Saluda" (piatti americani di cui sono endorser) ed "Istanbul Agop"; pelli "Remo"; percussioni artigianali di Pete Engelhart. Inoltre, sono amante degli strumenti d'epoca (in particolar modo dei rullanti anni '20 Leedy).

D

Come eseguire l'accordatura per il tuo genere musicale?

R

Prediligo un'accordatura piuttosto alta per suonare Jazz/Latin o derivati. Però accordare il mio set con precisione, seguendo una triade dove le pelli risonanti sono esattamente un'ottava più alta rispetto alla pelle battente, richiede molto tempo. Per questo motivo a volte seguo semplicemente il mio orecchio.

D

Come ti alleni, e... fai ancora esercizi sui rudimenti?

R

Certo, quando posso faccio ancora rudimenti abbinati ad esercizi "creativi". Solitamente quando mi siedo dietro ai tamburi cerco di improvvisare, prendendo spunto da esercizi non completamente assimilati, di modo chè continuo ad apprendere e nel contempo compongo sfruttando i miei stessi errori.

D

Progetti in corso?

R

In questo momento, qui in Italia ho diversi progetti: "Aparecidos" (Tango sperimentale); "Calomito" (Rock/Jazz progressive); "Clark Kent Phone Both" (American folk); "The Saint and the Sinner" (musica elettronica suonata).
Inoltre, sto insegnando presso il "CDM" e faccio parte di un trio (con Giulio Gaietto e Tommaso Rolando) col quale sto lavorando per lo spettacolo teatrale "BATTIMAX". In America continua la mia collaborazione con il "Terrence Brown Quartet" (Funk/Jazz).

D

Puoi lasciarci qualche esercizio?

R

Un esercizio per migliorare l'interpretazione di ciò che si legge sui "classici" metodi: prendere pagina 10 del "Dante Agostini solfeggio ritmico Vol.1" e suonare tutti i sedicesimi sul rullante, mentre su piatti e grancassa si eseguono tutti i quarti e le ottave. Un ottimo modo di vivere appieno e contemporaneamente, le note lunghe e quelle corte.

santo florelli batterista

Grazie davvero DDGdrums di tutto ciò che fate per noi batteristi e musicisti in genere. Un forte abbraccio a tutti voi lettori che come me amate la musica.

Santo Florelli => http://www.santoflorelli.net => santoflore@hotmail.com