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Scegliere i Crash

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Scelta dei piatti: guida per il principiante

Articolo curato da PIETRO DRUMS

Suonare la batteria significa saper modellare il suono a proprio piacimento. Chi suona la batteria deve essere capace di estrarre dallo strumento la tonalità desiderata, deve saperla controllare, plasmare, e cambiare a seconda dell'andamento e della melodia della canzone. Chi si siede sullo sgabello e stenta a trovare il giusto equilibrio tra potenzialità della batteria e tonalità prescelta, non può vantarsi di suonare la batteria. Ecco perché esiste questa sorta di completamento tra batterista e batteria, un'unione che può dare ottimi o pessimi risultati. Dunque, un batterista può essere abile quanto si vuole, ma non avere gli strumenti adatti: non riuscire a raggiungere, quindi, la perfezione di quell'unione.

Questo articolo e i seguenti, si prefiggono allora di dare alcuni suggerimenti sull'acquisto dei componenti fondamentali del nostro così nobile strumento, in base a dati raccolti da gente che ha provato e che è rimasta soddisfatta o meno dal loro uso.

Oggi tratteremo la sezione "piatti", in particolar modo analizzeremo i "crash".

I "crash" sono piatti con lo scopo di enfatizzare alcuni punti ritmici, quali la chiusura della battuta. Il loro suono risulta esplosivo, mentre la durata e l'incisivitá variano da piatto a piatto. Vanno colpiti sul bordo con la spalla della bacchetta.

Ogni crash ha uno spessore diverso ed una campana (protuberanza semisferica al centro del piatto) di diverse dimensioni. Questi sono due elementi che incidono molto sul suono finale del crash. Più spesso è il piatto, quindi piú quantitá di metallo è stata fusa a formare il piatto, piú il volume sonoro in risposta al colpo è "forte". E' ciò che permette di creare un suono risonante anche senza imprimere troppa forza al colpo dato. La campana, invece, è ciò che influisce sulla "risposta" e sulla "prontezza di reazione". Infatti, piú essa è grande e piú il piatto risponderá velocemente al colpo. Ne esistono, comunque, di varie forme e dimensioni, pronte a soddisfare ogni particolare esigenza del musicista.

Le misure dei crash, invece, possono variare dai 14" (circa 36 cm di diametro) ai 19" (circa 48 cm). Ecco allora, qui di seguito, riportate alcune valutazioni dei piatti piú comuni, in modo da potervi aiutare nella scelta:

Paiste PST3

Sono i piatti piú economici. I crash, da 16" e 18",hanno un suono corto e troppo acuto. Ricordano un po' un vetro che si infrange.Certo c'è un ottimo rapporto qualitá - prezzo (variano dai 50 ai 70 euro), ma la qualitá è scadente.

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Paiste PST5

Un'evoluzione dei precedenti, ad un buon prezzo ed una qualitá maggiore. Il loro suono rimane brave, ma piú intenso ed esplosivo. Anch'essi variano tra i 16"e i 18", ma esiste anche un crash - ride da 18" che soddisfa ambo le caratteristiche. Il loro prezzo si aggira tra gli 80 e i 100 euro.

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Paiste Signature

Il loro suono è davvero ottimo,con sfumature notevoli e tonalitá esotiche. Ma il prezzo è altissimo, si aggira intorno ai 200 euro.

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Zildjian K Custom

Rispetto alle aspettative, i crash di questa serie hanno un po' deluso. Mediocri nel suono, troppo alto il prezzo (140 euro). Di pregio, la Zildjian propone misure in piú: la 15" e la 17.

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Ufip Rough

Della gamma Ufip, la "Rough" è sicuramente la migliore. Il suono dei crash è potente al sol tocco, vario nelle sfumature: si espande, si calma e di nuovo torna alla stessa intensitá iniziale. Prezzo alto (130 euro), ma qualitá ottima.

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Sabian B8

Sebbene la stessa serie presenti dei ride favolosi, i crash lasciano un po' a desiderare. Il suono pare spegnersi dopo il colpo e non dá molta incisivitá alla battuta. I prezzi sono comunque molto bassi.

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Meinl Classic

La bellezza del suono di questicrash stupisce, con la loro esplosivitá che si esaurisce lentamente dopo ilcolpo. Il loro prezzo si aggira, però, intorno ai 180 euro, ma il rapporto qualitá prezzo è ottimo.

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By PIETRO-DRUMS